Il vecchio sistema di accesso all’insegnamento
Fino al 2022, uno dei requisiti principali per partecipare ai concorsi scuola era il possesso di 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie didattiche. Questo pacchetto formativo si affiancava alla laurea magistrale (o titolo equipollente) e alla corretta classe di concorso, rendendo possibile l’accesso ai concorsi anche senza abilitazione.
Molti aspiranti docenti hanno quindi investito in corsi universitari appositi, spesso offerti in modalità telematica o blended, con l’obiettivo di inserirsi nel sistema scolastico.
Cosa è cambiato con la riforma del reclutamento
Con l’entrata in vigore del nuovo sistema delineato dal D.Lgs. 36/2022 e successivi aggiornamenti, il meccanismo di accesso all’insegnamento è stato modificato. I 24 CFU non sono più sufficienti, né obbligatori per i nuovi concorsi.
Al loro posto, è previsto un percorso abilitante da 60 CFU, da conseguire tramite università accreditate e focalizzato su attività teorico-pratiche, laboratori, tirocinio diretto e didattica inclusiva.
Questo ha comportato un cambiamento sostanziale: oggi, la semplice combinazione “laurea + 24 CFU” non consente più di accedere automaticamente ai concorsi.
Il ruolo della classe di concorso oggi
In questo nuovo scenario, la classe di concorso resta il pilastro su cui costruire ogni percorso abilitante. È in base alla classe che si definiscono:
- Le discipline che si potranno insegnare
- Il contenuto specifico del percorso abilitante
- La tipologia di concorso a cui si potrà partecipare
Senza una classe di concorso valida (cioè con i CFU previsti per la materia scelta), non è possibile accedere al nuovo sistema di formazione iniziale.
Chi ha già i 24 CFU: cosa può fare?
Il possesso dei 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022 rimane valido transitoriamente, ma solo per determinate situazioni:
- Partecipare a concorsi transitori banditi entro fine 2024
- Iscriversi alle GPS in seconda fascia (purché si possieda anche il titolo di accesso)
- Accedere ad alcuni percorsi abilitanti con riconoscimento parziale dei CFU già acquisiti
Tuttavia, il trend è ormai chiaro: il sistema si sta orientando verso percorsi abilitanti più strutturati, basati sulla didattica attiva e sull’esperienza in aula.
I nuovi 60 CFU: come funzionano
Il nuovo percorso abilitante prevede 60 CFU articolati in diverse aree: pedagogia, didattica della disciplina, inclusione, tirocinio scolastico, valutazione. Questo percorso sarà obbligatorio per ottenere l’abilitazione e partecipare ai prossimi concorsi a cattedra.
Anche in questo caso, tutto parte dalla classe di concorso: è infatti in base a questa che vengono definiti i contenuti disciplinari del percorso.
Conclusione
Il tempo dei 24 CFU come scorciatoia all’insegnamento è ormai alle spalle. Oggi il sistema richiede maggiore preparazione, esperienze sul campo e una solida base disciplinare. La classe di concorso resta al centro di tutto: è il codice che definisce cosa puoi insegnare, come ti formi e a quali concorsi puoi partecipare.
Conoscere a fondo la propria situazione, e aggiornarsi in tempo utile, è il modo migliore per pianificare un ingresso consapevole nella scuola di domani.
