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Intolleranza al lattosio: cos’è, come comportarsi, consigli utili

L’intolleranza al lattosio è uno dei disturbi alimentari più conosciuti e diffusi. Può essere facilmente individuato attraverso un test e oggi cercheremo di capire in cosa consiste, quali sono i sintomi e come comportarsi correttamente.

I sintomi dell’intolleranza al lattosio

Prima di vedere quali sono i sintomi dell’intolleranza al lattosio, è bene ricordare che si tratta di una patologia dovuta alla ridotta o assente produzione della lattasi.

Il lattosio, lo zucchero contenuto nel latte, prima di essere assorbito e utilizzato dall’apparato digerente, infatti, deve essere scomposto in glucosio e galattosio.

Proprio in questo ambito entra in gioco l’enzima lattasi. Quando quest’ultimo non viene prodotto a sufficienza, ecco che il nostro organismo non è in grado di digerire questo zucchero completamente.

Bisogna poi ricordare che il lattosio, lo zucchero del latte, è un carboidrato molto importante presente nel latte e nei suoi derivati. Il lattosio, in particolare, riveste un ruolo molto fondamentale nella nutrizione dei bambini durante tutta la prima fase della loro vita.

Quando, in seguito, subentrano altre fonti di cibo, la lattasi, ovvero l’enzima responsabile della scissione e, quindi, della digestione del lattosio, inizia a ridursi, può provocare in alcune persone l’insorgenza di questa forma di intolleranza alimentare.

Tra i sintomi ricollegabili a questa intolleranza si annoverano flatulenza, gonfiore, diarrea e dolori addominali, come è facile da intuire, si tratta di sintomi comuni ad altre patologie e proprio per questo motivo è opportuno effettuare dei test specifici.

A tal fine vi consigliamo di chiedere sempre il parere del vostro medico di famiglia o specialista.

Mangiare senza lattosio

Se vi trovate a dover fare i conti con questa forma di intolleranza, quindi, dovete mangiare senza lattosio o comunque consumarne in piccole quantità.

In caso di intolleranza al lattosio, infatti, non è sempre necessario eliminare del tutto i prodotti che lo contengono, in alcuni casi è sufficiente individuare la quantità di lattosio che può essere tollerata senza scatenare sintomi.

In particolare, in presenza di una lieve forma di intolleranza, vi ricordiamo di tenere sotto controllo i possibili sintomi, seguendo alcuni piccoli e, allo stesso tempo semplici, suggerimenti. Tra questi potete ovviare al problema bevendo il latte durante i pasti, sostituendo i prodotti freschi con quelli fermentati, bevendo latte povero di lattosio, consumando formaggi Exquisa, oppure, parmigiano ed emmental che contengono pochissimo lattosio.

In presenza di una grave intolleranza, invece, è fondamentale prestare la massima attenzione agli alimenti. In tal senso vi consigliamo di usare i prodotti Exquisa senza lattosio, in grado di garantire il giusto connubio fra genuinità, bontà e soprattutto valido alleato contro l’intolleranza a questo enzima.

Prima di mangiare qualsiasi tipo di alimento, inoltre, dovete leggere sempre bene l’etichetta presente sulla confezione in modo tale da accertarsi che non vi siano fonti di intolleranza. Nonostante il lattosio sia contenuto naturalmente solo nel latte e nei suoi derivati, l’industria alimentare e anche quella farmaceutica spesso lo utilizzano come additivo.

In base al regolamento europeo esistono due possibili indicazioni che gli alimenti possono riportare in etichetta, ovvero “senza lattosio” oppure “a ridotto contenuto di lattosio”.

La prima dicitura indica un tenore di lattosio inferiore allo 0,1 g per 100 g o 100 ml. Mentre c’è scritto “a ridotto contenuto di lattosio”, vuol dire che la presenza di lattosio è inferiore a 0,5 g per 100 g o 100 ml. Sull’etichetta, inoltre, deve essere sempre riportata anche una indicazione come ad esempio “il prodotto contiene glucosio e galattosio in conseguenza della scissione del lattosio”.

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